ACCORDO ECONOMICO… O SOPPRESSIONE DELLE DEMOCRAZIE?

Il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) è un trattato economico e commerciale fra Unione Europea e Canada. Dal 21 settembre 2017 è applicato quasi per intero a titolo provvisorio ma a tempo indeterminato, aggirando così la prevedibile opposizione alla ratifica da parte dei Parlamenti nazionali.

Ufficialmente il CETA ha il solo scopo di rimuovere le barriere commerciali per facilitare il libero scambio di beni e servizi fra l’Unione Europea e il Canada.

In realtà, sempre più movimenti e organizzazioni denunciano che, nel nome del libero mercato e degli investimenti, il trattato smantella i sistemi democratici dei paesi aderenti. Le sue regole e i suoi organismi impediscono agli Stati di vincolare l’azione delle aziende anche quando ci sono rischi per l’ambiente e la salute, anche quando sono in gioco i diritti fondamentali dei cittadini. Le legislazioni nazionali sono subordinate alle regole del Trattato, le multinazionali potranno citare in giudizio i Governi che, per applicare le leggi, ledessero i loro interessi passati, presenti e futuri, e costringerli al risarcimento dei presunti profitti perduti.

Quali sono gli argomenti di queste denunce? Come funziona il trattato appena introdotto e che conseguenze avrà nel concreto delle nostre vite? E quali possibilità abbiamo, come cittadini, di far valere i nostri diritti e condizionare l’iter della sua approvazione?

Interverranno:

– Tiziana Beghin, europarlamentare membro Commissione per il commercio internazionale
– Marco Bersani, portavoce della Campagna “Stop TTIP Italia”
– Mario Costa, apicultore, già componente nel connettivo terraTERRA;
– Silvana Denicolò, consigliere Regione Lazio membro Commissione Affari comunitari e internazionali, cooperazione tra i popoli e tutela dei consumatori
– Stefano Stefàno, avvocato, membro dell’associazione Attuare la Costituzione